I gatti a Venezia
Quanto sono belli, paffuti e aristocratici i gatti veneziani.

I gatti veneziani

Ci sono alcuni angoli di Venezia dove è facile incontrarne di bellissimi.

Hanno tutti una grande personalità, un portamento felino particolarmente fiero e amano destare l’attenzione e l’interesse soprattutto dei forestieri, o foresti , come si dice a Venezia.

Invece di scappare si muovono lentamente, spesso ti vengono incontro e si lasciano fotografare in atteggiamenti altezzosi.

La netta sensazione è che, in questa città, i gatti si sentano privilegiati e intoccabili e mi sono sempre chiesta come mai.

Così ho fatto qualche ricerca e ho scoperto un sacco di cose.

Innanzi tutto questo privilegio non nasce dalla tenerezza del loro pelo morbido e dalle dolci fusa ma dalla loro istintiva propensione alla caccia dei topi.

Se penso a quante volte nel corso della storia Venezia è stata colpita dal morbo della peste posso tranquillamente comprendere come mai i veneziani hanno sempre amato e rispettato i gatti.

Lo conferma la plausibile storia che vede i veneziani importare dalla Palestina e dalla Siria i famosi gatti soriani che avrebbero fortificato la razza felina veneziana generando una specie più aggressiva verso i topi, portatori del terribile morbo.

Ma il principale motivo per cui i gatti erano indispensabili a Venezia risale ancora prima delle epidemie. Era importantissimo infatti per i mercanti veneziani salvaguardare le merci stivate nelle navi e nei magazzini dai danni provocati dai topi.

I gatti quindi facevano parte dell’equipaggio di una nave, proprio come i marinai, e venivano accuditi e sfamati con piacere, per garantirsi i preziosi servigi.

A questo proposito mi viene in mente il Museo Correr di piazza San Marco che ha dedicato delle sale a Francesco Morosini, il Peloponnesiaco.

Fu un grande Doge, ricordato soprattutto per la sua gloriosa lotta contro i Turchi.

La gatta del Doge Morosini
La gatta del Doge Francesco Morosini al Museo Correr

molti veneziani nutrono un autentico e fedele affetto per i felini

Il gatto sui libri
Uno dei gatti della Libreria Acqua Alta

Tra i tanti oggetti, quadri, mappe esposti e a lui appartenuti, c’è il suo adorato e inseparabile gatto. Si, avete capito bene. Il doge lo amava così tanto da portarlo sempre con se nei suoi viaggi per mare, perfino in battaglia e quando morì lo fece imbalsamare con un topo tra le zampe.

Ecco che pian piano mi accorgo che nell’animo dei veneziani sembra esserci anche di più del rispetto per questi animali, molti nutrono un autentico e fedele sentimento di affetto, che va oltre all’amore verso un animale domestico.

Ho letto del caso di un famoso gatto soriano, “Nini”.

Ho letto del caso di un famoso gatto soriano, “Nini”. Viveva col suo padrone di fronte alla chiesa dei Frari ed era conosciuto da tutto il sestiere per la sua solerzia nel cacciare i topi e per la sua predilezione per le pennichelle sul balcone soleggiato.

Quando morì i veneziani gli organizzarono un autentico funerale, degno di una celebrità, con tanto di epigrafe, discorsi, due marce funebri e innumerevoli biglietti di condoglianze scritti di pugno da illustri personaggi di fine ‘800. Il comitato che organizzò la cerimonia funebre, con una colletta raccolse una cospicua somma che per un terzo servì a coprire tutte le spese, comprensive di un medaglione in bassorilievo con l’effige di Nini. I restanti due terzi furono devoluti in beneficenza a 5 famiglie bisognose del vicinato.

Questa vicenda fa capire come Nini non era un semplice gatto ma veniva considerato come un … vero veneziano.

Quando passo nella zona della Misericordia, nel sestiere di Cannaregio, incontro spesso due veri “veneziani” come Nini, due splendidi gatti che riposano al sole o che osservano i movimenti dei passanti accovacciati sui gradini del ponte storto. Sempre affascinanti con la loro folta pelliccia , a volte mi raggiungono e non disdegnano le mie attenzioni, mentre altre volte restano immobili e indifferenti ai richiami e continuano a sonnecchiare al sole. Credo che siano i gatti più fotografati di Venezia, dopo quelli della libreria Acqua Alta.

Hai mai sentito parlare di questa libreria?

Gatto del Ponte Storto
Gatto del Ponte Storto

E’ una delle più singolari al mondo, se non la più particolare e si trova nel sestiere di Castello vicino a S. Maria Formosa.

Il proprietario ha una passione particolare per i suoi gatti che vivono con lui in negozio, sotto gli occhi deliziati e sorpresi dei turisti che la frequentano.

Io amo molto i cani, ho una piccola bastardina, Frida, che è diventata in pochissimo tempo una della famiglia ma confesso che ultimamente sto pensando di adottare un gattino. Vedremo se riuscirò a convincere Frida.

Anche tu ami i gatti? Li hai incontrati a Venezia?

Ho scattato io le foto dell’articolo e sarei felice di vedere anche le tue.

 

 


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